mercoledì, aprile 30, 2008

una gita in banca

niente ho proprio voglia di far polemica sti giorni...
vi racconterò della mia ultima fonte di stress, la fila in banca.
entro nell'agenzia della banca di roma (unicredit) di IV miglio a metà mattinata, il sole illumina la polvere creata dagli operai rumeni che martellano e bucano a più non posso. Un lievissimo mal di testa si insinua sotto forma di una minuscola vena pulsante sulla mia tempia, ma solo con l'aggiungersi di un incessante allarme me ne inizio a rendere conto. La sirena strilla, la fila non si muove e la gente si innervosisce. Guardo il foglietto con il mio numero, A063, sperando di riuscire a modificarlo con la sola forza del pensiero in modo che diventi, non so, un bel 59-60. Purtroppo la mia telecinesi non è molto in forma, per cui decido di osservare le persone...che errore...pischelletta pariolina che parla al cell...vabbè...tizio con giacca bianca di lino...mmm...persona insignificante di cui nn ricordo neanche il sesso...vecchio con jeans blu ascellari che non lasciano nulla all'immaginazione e scoppola da mafiosello...x finire una signora secca secca e con la faccia a punta che dà i primi segni di nervosismo. Dopo un paio di minuti entra una bella ragazza con capelli rossi ricci AND bimbuccina su passeggino. Alle 11,30, dopo 25 minuti di attesa, finalmente la fila inizia a scorrere. Chiamano il 58, il 59 e poi il 60. Quando si illumina il display con quest'ultimo numero si alza la bella ragazza e si avvia allo sportello. E scatta il putiferio. La signora a punta si incazza. "Eh NO" - dice - "quella è entrata dopo!" Inizia la sua battaglia solitaria contro le ingiustizie del sistema. Continua a ripetere, ovviamente a voce sempre più alta: " Nun è giusto!E qua stamo tutti zitti! Quella è entrata DOPO DE ME!". Una tipa spuntata dal nulla cerca di calmarla, dicendole che probabilmente aveva preso il numeretto PRIMA ed era andata a fare una passeggiata con la bimba... "NO!NUN E'POSSIBBILE!E' MEZZ'ORA CHE STO QUA E NUN L'HO VISTA PIJA' ER NUMERO!" - risponde stizzita. Fose non l'ha vista perchè ha il numero 62, ed è quindi arrivata DOPO la ragazza? No, sarebbe troppo logico. Il vecchio si allea alla signora alzandosi in piedi e strillando: "CONTROLLATE ER NUMMERO QUANNO ARIVENO ALLA CASSA!". Un'impiegata tenta imbarazzata di placare la situazione, ma è troppo tardi. La tipa secca si alza, ora la picchia, la uccide, ma no...la imbruttisce e si rimette a sedere. E' arrivato il suo turno, subito dopo tocca a me, ma un tossico si insinua alla mia cassa fregandomi il posto sotto al naso. Nessuno parla, hanno paura. A me nn interessa, nn ho fretta. Una cicciona mi si piazza davanti, coprendomi la visuale nonostante ci siano divanetti liberi. Non importa. La venuzza è cresciuta, pulsa nella mia testa come x darmi il ritmo x un'eventuale mitragliata. Arrivo allo sportello, ce l'ho fatta, ma l'impiegata chiacchera con una collega e non mi calcola. Non fa niente. Ormai ho capito, il Bel Paese è ormai solo un formaggino. Torno a casa vittoriosa. Sono riuscita a non abbassarmi al loro livello.

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